venerdì 29 agosto 2014

I POLARI E ASIA MYSTERIOSA.

CONFRATERNITA DEI POLARI E ORACOLO DELLA FORZA ASTRALE. Questo argomento è certamente uno dei più strani e misteriosi che mi sia mai capitato, tra l’altro suscettibile di ulteriori futuri approfondimenti, dato che in Italia praticamente di questo caso non se ne è mai parlato. Diversi anni or sono avevo sentito parlare dei Polari a causa delle loro ricerche archeologiche effettuate nel Sud della Francia all’inizio degli anni Trenta. Marginalmente pareva che le loro ricerche rientrassero nel dominio del campo del famoso mistero di Rennes le Chateau e del castello di Montségur nei Pirenei…Mi ero reso conto che non era esistita un’edizione italiana del loro manifesto culturale scritto nel 1929, un libretto dal titolo Asia Mysteriosa, e la loro ultima edizione stampata in Francia era del 1996. Le ricerche sui Polari, sul misterioso regno dell’Agharti e sull’Oracolo della Forza Astrale mi han portato nel 2012 sino in Tibet, dove là ho trovato strane conferme…Ora di seguito alcuni estratti dalla mia Introduzione (ho tra l’altro tradotto il testo originale dal francese) ad Asia Mysteriosa di Zam Bhotiva (Cesare Accomani)- (ed. Arkeios,Roma 2013, a cura di G. de Turris e M. Zagni.): Non vi sono dubbi che la Confraternita dei Polari sia stata molto attiva negli anni Trenta. D’altra parte questa società segreta si collocava all’interno di una solida tradizione rosacrociana: non per nulla essa fu creata da due esoterici di origine italiana, Mario Fille e Cesare Accomani, entrando pertanto nell’insieme della corrente ermetica italiana che fu così importante nella genesi della Massoneria egizia e dei movimenti rosacroce: basti un nome per tutti, quello di Giuseppe Balsamo, Conte di Cagliostro. Inoltre si deve aggiungere un’altra cosa, per noi importante: Fille e Accomani si erano conosciuti in terra d’Egitto, che risulta essere sempre stato un luogo praticamente di passaggio obbligato per tutti gli iniziandi e/o iniziati. Questo fatto poi risulta estremamente interessante se consideriamo che, a seguito della spedizione napoleonica in Egitto, si saldò un rapporto tra le correnti massoniche (in questo caso francesi) e i misteri dell’archeologia. Secondo diverse interpretazioni, tra i vari “segreti” che le associazioni di stampo massonico si tramandano, non pochi sono quelli legati ai misteri dell’Egitto antico e alla preistoria del Mondo e dell’Uomo in particolare. La nascita di quella che viene definita oggigiorno come “archeologia misteriosa” o “di frontiera” prende spunto anche da “spezzoni” di “segreti” trapelati dagli ambienti massonici e rosacrociani. Nello specifico caso dei Polari, tutto questo risulta ben evidente: la Confraternita effettuò degli scavi archeologici a Montségur e a Lordat, perché le consideravano zone intrinsecamente legate al mistero del Graal e alla localizzazione del suo castello. I Polari contribuirono così, in maniera decisiva, con altri sviluppi che vedremo in seguito, alla nascita del mito odierno del Graal pirenaico, il cui primo iniziatore era stato il filo-cataro/albigese Joséphin Peladan, fondatore nel 1888 dell’Ordine Cabalistico della Rosa-Croce insieme a Stanislas de Guaita… (M.Zagni).