sabato 31 gennaio 2009

IL MISTERO DELLA DONNOLA PARLANTE

IL MISTERO DELLA DONNOLA PARLANTE di Marco Zagni

Dalby è un piccolo paesino situato lungo la costa occidentale dell’Isola di Man, la famosa isola posta a metà strada tra l’Inghilterra e l’Irlanda, nel Mar d’Irlanda , sulla via d’acqua per Belfast.

Sopra Dalby , a Dalby Mountain, negli anni trenta vi era la fattoria di Doarlish Cashen , tenuta dalla famiglia Irving , marito ( James Irving ) , moglie ( Margaret ) e tre figli anche se , nel 1931 , solo la ultima nata, Voirrey , di 13 anni , viveva ancora a casa.

Nonostante le difficoltà economiche che in quel periodo colpivano un po’ tutta l’Europa , la famiglia Irving riusciva più o meno a cavarsela ma … un bel giorno di settembre di quello stesso 1931, il paranormale entrò prepotentemente a Doarlish Cashen, e niente fu più lo stesso.

James Irving aveva sentito dei grossi rumori provenire da dietro un pannello a muro della casa e pensando che fosse un grosso roditore , per farlo scappare si era messo ad imitare l’abbaiare dei cani colpendo il pannello : incredibilmente per tutta risposta ottenne un abbaiare esattamente uguale al suo, proveniente da dietro il pannello! Irving si infuriò moltissimo, convinto di farla finita con questo misterioso essere che lo imitava come un pappagallo.

Intervenne sua figlia Voirrey, la quale fu costretta a rivelargli una cosa che aveva tenuto nascosto già da qualche tempo : era meglio che suo papà lasciasse perdere perché quell’animale era una donnola ( o meglio una mangusta – mongoose in inglese - ) capace di copiare i rumori e anche di parlare !

E infatti il “ roditore “ ( o carnivoro ) si mostrò e parlò !

Si chiamava Gef, una mangusta molto, molto intelligente, nata in India nel 1852…voleva stare con loro perché quella fattoria gli andava e poteva anche essere molto utile a tutta la famiglia…però che non si azzardassero a darle la caccia perché avrebbe potuto ucciderli tutti se solo avesse voluto!

Dopo un primo periodo assolutamente sconvolgente per tutti , alla fine gli Irving accettarono questa incredibile situazione . Parlavano spesso con Gef e anzi lo correggevano se sbagliava a pronunciare qualche parola. Inoltre Gef si rivelava un essere arguto , simpatico a suo modo , con una risata strana ed un tono di voce abbastanza alto.

L’intermediario preferito di Gef era la giovane Voirrey, perché Gef voleva proteggerla…ma parlava anche con gli altri Irving e addirittura qualche volta con i vicini!

Il problema era che qualche volta Gef si comportava in modo un po’ aggressivo , ingiuriando gli stessi Irving o mettendosi addirittura a cantare in modo sguaiato , sostenendo di essere uno spiritello burlone e imprevedibile intrappolato nel corpo di un roditore e altre volte negando decisamente tutto quello che aveva detto pochi minuti prima , facendosi triste e dicendo solo di essere una povera donnola troppo intelligente per la vita grama che conduceva : di tutto la cosa che le faceva più paura era quella di essere catturata ed imprigionata in una bottiglia .

Fisicamente aveva il pelo chiaro o giallastro , una coda robusta, uno strano volto piatto, non dissimile da quello di un piccolo maialino e robuste zampe da mangusta. Ma sembrava in realtà un animale ibrido , nè donnola, nè mangusta, né furetto od ermellino.

Generalmente rifiutava il cibo offerto spontaneamente dalla famiglia o da altre persone, perché sosteneva che voleva contribuire attivamente alla ricerca di cibo fresco , e così si dava da fare nel cacciare ed uccidere i conigli che erano presenti in un numero eccessivo nella zona. Ma non li teneva solo per sé e faceva in modo che anche gli Irving trovassero le prede.

Alla lunga però, nei dintorni della fattoria le cose cominciarono un poco a degenerare . Il Fatto era che Gef era sostanzialmente un burlone e si divertiva a spaventare o a prendere in giro la gente, apparendo all’improvviso nelle situazioni più disparate : una delle sue particolarità era nascondersi nelle case dei vicini, ascoltando le loro conversazioni private , per poi andarle a raccontare generalmente alla piccola Mary Voirrey.

La gente dei dintorni di Cashen tento alla fine di sbarazzarsene .

Dato che Gef amava starsene spaparanzato a riposarsi sotto il locale Autobus della zona quando questi era fermo in sosta , alcuni tentarono di costruire una trappola elettrica per folgorarlo, ma ovviamente invano: Gef era troppo intelligente, e troppo furbo, per farsi sorprendere dalla gente del posto.

Naturalmente tutte queste vicende attirarono molta gente dalle vicinanze : tutti volevano vedere Gef, e la cosa ebbe una risonanza prima a carattere locale ( con molti articoli dei quotidiani del luogo ) e poi nazionale.

Non mancò poi un vero e proprio interesse da parte di associazioni occultistiche inglesi ( in particolare l’ Associazione Nazionale per le Ricerche Psichiche ) ma quando dei veri e propri esperti andavano dagli Irving per cercare di vedere e parlare con Gef , la mangusta parlante generalmente li mandava al diavolo tutti quanti restandosene ben nascosta : Gef non aveva nessuna intenzione di parlare con tutti questi “ pazzi stregoni “ che non vedevano l’ora di metterla in una gabbia per studiarla. Gef aveva la sua dignità , e dopo una bella pernacchia , spariva nel bosco.

Uscì comunque un libro sulle gesta e gli scherzi di Gef : “ The Haunting of Cashen’s Gap “ ( La Presenza sui pascoli di Ashen ) , del ricercatore psichico Harry Price , ma il saggio non ebbe il successo sperato , perché era per lo più una raccolta di articoli dei quotidiani locali e nazionali inglesi .

Non mancarono ovviamente gli scettici di tutta questa storia: per loro era ovviamente una colossale burla inventata dagli Irving perché erano in difficoltà economiche . Avevano addestrato e addomesticato una donnola a fare diverse cose e in più la giovane Mary Voirrey era abilissima ad alterare la sua voce , nascondendosi , dando così l’impressione che il piccolo predatore fosse dotato del dono della parola.

Ma fino alla fine gli Irving sdegnosamente negarono qualsiasi loro coinvolgimento : stanchi di tutta questa storia che aveva acquistato delle proporzioni nazionali tali che loro non avevano mai immaginato né voluto , lasciarono la comunità di Dalby Mountain nel 1935, per non farvi mai più ritorno.

Gef si fece vedere ancora qualche volta , ma ancora per pochissimo tempo, per poi scomparire per sempre, improvvisamente , così come era arrivato.

Che dire di tutta questa storia impressionante ?

La nostra opinione e che qualcosa di veramente misterioso accadde : Gef si fece vedere in giro da molta gente, nei luoghi più diversi della zona , ed è poco credibile che Voirrey potesse nascondersi dappertutto , anche nelle case dei vicini, prestando la propria voce alterata alla “mangusta fantasma”. Gli Irving poi, che erano a Dalby dal 1916, non ci guadagnarono proprio nulla da tutta questa pubblicità , e anzi si inimicarono il vicinato al punto dal dover sloggiare in relativamente poco tempo. Ed erano sempre stata una famiglia molto per bene.

Essendo quindi propensi verso il soprannaturale, pensiamo che effettivamente un qualche spirito “ famiglio “ fosse entrato nel corpo di una mangusta , o donnola che fosse , alterandone i comportamenti ed i tratti somatici.

Una ipotesi “ Junghiana “ che è stata recentemente messa in cantiere , e cioè che una “ sorta di inconscio collettivo della famiglia Irving “ aveva psichicamente creato questo essere curioso, ci sembra francamente ancora più fantascientifica di una ipotesi “ spiritistica “.

Una cosa però vogliamo dirla, ed anzi fu la molla scatenante che ci convinse nello scrivere questo articolo : il caso occulto di “ Gef “ fu discusso anche dalla Radio BBC di Londra nell’autunno del 1931.

Dall’altra parte dell’Oceano Atlantico un inguaribile anglofilo, anche se statunitense, ascoltava sempre Radio Londra.

Era quell’incredibile genio della Letteratura Fantastica che si chiamava Howard Phillips Lovecraft ( 1890-1937 ), un vero “ Copernico “ dell’Horror , come giustamente molti critici hanno sempre riconosciuto.

Nacque così dal “ caso Gef “ il tremendo personaggio luciferino di “ Brown Jenkin “, l’Uomo Topo,

il piccolo demone familiare della malvagia strega “ Keziah Mason “ , uno dei personaggi più inquietanti di tutto il panorama lovecraftiano , che ha una parte fondamentale nel racconto “ I Sogni nella Casa Stregata “, scritto magistralmente da Lovecraft nel 1932:

“ I sogni di Gilman erano decisamente oltre il limite della sanità mentale…la vecchia Keziah Mason e il peloso animale guizzante che le faceva da demone familiare erano dolorosamente realistici “.

Così Lovecraft descrive Brown Jenkin , un vero incubo per il principale personaggio del racconto, il giovane matematico di talento dell’Università di Arkham , Walter Gilman, di cui preferiamo non raccontarvi verso quale arcano destino andrà incontro .

Saremo sinceramente suggestionabili, ma dopo aver letto certi racconti , preferiamo tenerci in casa il solito cane , o un simpatico gattino, piuttosto che certi altri animaletti sguscianti e ambigui , che invece vanno stranamente molto di moda , oggigiorno…

PER SAPERNE DI PIU’:

“Sulle tracce del vero Brown Jenkin “ , di Patricia Shore ( 1992 ) ne “ Il Testo di R’LYEH “, Fanucci, Roma, 1996.

H.P.Lovecraft : “ I sogni nella casa stregata “ ne “ I miti di Cthulhu “, Newton Compton, Roma, 1995.

Su Lovecraft , di AA, VV, “ Vita Privata di H.P. Lovecraft “, Reverdito Editore, Trento, 1987.