venerdì 3 febbraio 2012

CERCA DEL GRAAL 1943-1945.

UNA STORIA POCO CONOSCIUTA.

Dalla primavera del 1943 , la situazione per le forze dell’Asse si stava facendo sempre più critica: , oltre al conflitto vero e proprio era in atto una vera e propria guerra occulta tra forze esoteriche e nascoste completamente inconciliabili, lanciate pure rispettivamente alla ricerca di “ reliquie sacre “ universali di potere, possibilmente situate in zone geopolitiche/geomantiche di assoluta importanza per il dominio del mondo, riconosciute come tali da queste “ massonerie “ nemiche, in conflitto tra loro da molto tempo.
Una di queste zone e’ legata indissolubilmente al cuore dell’Asia : l’Himalaya , e capiremo alla fine perché nell’ambito della Seconda Guerra Mondiale occulta, non manifesta, era un luogo “ così” importante.
Estate 1943: nel giro di poco tempo , così come ci racconta il testimone Ralph Bergstresser (1) nell’estremo nord dell’India le autorità militari britanniche riescono ad arrestare diverse spie tedesche in missione segreta.
Potrebbe essere una normale retata, invece non è così. Prima di farsi catturare 3 di queste spie riescono a distruggere dei finti orologi da polso che in realtà nascondono congegni elettronici complicatissimi : sono radio potentissime ma miniaturizzate, impensabili a quell’epoca e pure sconosciute, ma non per chi le aveva ideate almeno 20 anni prima : Nikola Tesla.
Ai servizi segreti Alleati prende un vero colpo: la lotta mondiale ormai punta su concetti, tecnologie, strumenti ed oggetti che, a vario titolo, sconfinano abbondantemente nell’esoterico!
Gli Alleati lo sanno bene, e non hanno anche loro certamente la coscienza pulita: è dai tempi di Nikolas Roerich (anni ’20) e da alcune strane spedizioni degli anni ’30 che gli statunitensi puntano, per ordini dall’alto, (leggi presidente F.D. Roosevelt ed i suoi affiliati) (2) a “cercare qualcosa” tra l’Asia Centrale ed il Tibet . Avevano partecipato Ilya Tolstoy, l’esploratore Brooke Dolan ed il suo amico tedesco Ernst Schäfer…
Ma ora Schäfer, in piena guerra, è ormai membro a pieno titolo dell’Organizzazione SS per l’Eredita’ Ancestrale “ Ahnenerbe “ , con a capo Heinrich Himmler, il quale vorrebbe che in pieno 1943 il suo pupillo eroe della spedizione SS in Tibet 1938-’39 , Schäfer appunto, ritorni sugli altopiani tibetani per organizzare una grande operazione militare e di intelligence germano/tibetana contro i Sovietici.
Forse il servizio segreto inglese è arrivato appena in tempo, forse tutta l’idea di Himmler è solo una pazzia irrealizzabile, ma una cosa è chiara : chi combatte vorrà , a guerra finita, il dominio politico militare sul Tibet.
Ma perché il Tibet è così importante? Cosa c’è dietro? Si cerca qualcosa ,o piuttosto, è più importante mantenere un controllo geopolitico del territorio Himalayano per l’incerto futuro postbellico?
Lo sveleremo presto, intanto torniamo nella nostra cara e vecchia Europa, in particolare nel Sud della Francia, l’allora cosiddetta “ Francia Libera “.
A partire dall’estate 1943 Hitler ed Himmler hanno una fretta del diavolo: L’”Operazione Zitadelle “ non sta conseguendo ad Est gli effetti sperati nonostante l’impegno strenuo di tre divisioni d’elite delle Waffen SS– dare cioè un colpo di maglio sul campo militare ai Russi di modo tale da organizzare quanto meno un armistizio sul “Fronte Bolscevico”- ma tutto questo non avviene, anzi. In più sul Fronte Sud le cose vanno male, gli Italiani si stanno “ sganciando “ dall’alleato tedesco facendo arrestare Mussolini. L’Otto settembre è molto vicino.
Heinrich Himmler sente il bisogno necessario e crede fermamente che il recupero di qualche straordinario oggetto preterumano possa aiutare a modificare le sorti della guerra ma la “ Lancia di Longino” non basta più, ci vuole ben altro, il “ Graal”, qualunque cosa esso sia, insieme ad altri tesori sacri (3).
Con il mutuo soccorso delle forze tedesche e di quelle della Francia di Vichy si intraprende una missione archeologica dell’Ahnenerbe nei pressi di Montsegur che durerà circa 6 mesi. All’interno della zona delle ricerche, tra grotte e colline, vengono impediti gli accessi stradali ai cittadini francesi ed ai civili in generale.
I comuni, le zone e le grotte dell’Ariege vengono esplorate senza sosta , in particolare presso il villaggio di Caussou, la zona di Pic Saint Barthelemy e del monte Soularac (zona a Sud di Tolosa) .Altre zone di ricerca oltre a quella di Montsegur , quella di Rennes le Chateau ( Auriac, Saint Paul de Fenoullet, Embres, Castelmaure e Durban ). Infine la zona di Comus ( foresta di Basqui ) (4).
Fino a novembre 1943 risulta che non ci furono scoperte particolari, se non dei graffiti preistorici, in parte già esaminati dallo studioso Otto Rahn durante le sue peregrinazioni nelle grotte della regione dell’Ariege negli anni ’30.
Ma, da questo momento in poi la situazione si complica, con il diretto intervento del Reichsführer Heinrich Himmler ( e questo è certo ) e cominciano, da allora fino ad oggi, una nutrita serie di interpretazioni storico/fantasiose che sono soprattutto dei depistaggi.
Una prima interpretazione, abbastanza risibile e suffragata da nessuna prova concreta, è la leggenda popolare che circola ancora oggigiorno nella zona centrale della Germania: fu trovato il Graal (inteso come Calice – interpretazione classica Cristiana -) e per un breve periodo fu custodito nel castello di Wewelsburg dalle SS, per essere messo poi al sicuro, in un luogo segreto, a fine guerra.
Alcune cose provenienti da quella zona furono messe in salvo con la fine del conflitto, come vedremo, ma non certo il Santo Calice.
Una seconda, veramente assurda e sotto un certo punto di vista storico pure in mala fede, vuole mettere a tutti costi in relazione il tristemente famoso massacro di civili francesi ad Oradour sur Glane (9 giugno 1944) per opera di elementi della II Divisione Waffen SS Das Reich, con la ricerca infruttuosa del Santo Graal in quella zona!
Una terza, la più conosciuta e forse la più datata, prende in considerazione il diretto intervento nel febbraio/marzo del 1944, su ordine di Himmler, dell’eroe della liberazione di Benito Mussolini al Gran Sasso , il maggiore delle Waffen SS Otto Skorzeny ( deceduto nel 1975 ).
Personaggio di non rare capacità e dotato pure di un fascino non comune, tanto da essere stimato pure dai suoi nemici [e dopo la guerra , pure dai servizi israeliani (!), con i quali collaborò in funzione anti–egiziana negli anni ’50 (5)], Skorzeny in realtà era abilissimo a prendere in giro tutti quanti visto che, pur collaborando con gli Alleati nel dopoguerra, contemporaneamente fu anche uno dei più intraprendenti creatori dell’Organizzazione Odessa/ Spinne ( il Ragno ), associazione clandestina di mutuo soccorso per le SS in fuga all’Estero.
Ormai anziano ed in lotta con un tumore maligno, riguardo alla Rahn/Graal connection, Skorzeny rispose in una intervista concessa all’inizio degli anni ‘70 a Christian Bernadac con tali parole:
“Non ho mai conosciuto Otto Rahn, anzi penso di non aver mai sentito parlare di lui. Nè di lui né del Graal…ma tutto questo non è serio, si figuri che dopo la guerra , in Spagna, ricevevo la visita di molti tedeschi che volevano farmi dire dove era nascosto il Graal…e mi volevano dare milioni e milioni…per tornare al vostro Rahn, non cercate troppo, perdete il vostro tempo…nell’entourage di Himmler, di Heydrich, di Schellenberg, di Canaris…c’erano dozzine di ufficiali che cambiavano regolarmente identità e così cambiavano i loro dossier…se il suo Rahn non è morto e lei ha l’impressione che abbia cambiato identità [ diventando ambasciatore tedesco a Roma con il nome di Rudolf Rahn , tesi poco credibile di Bernadac ] può essere una notizia che non stupirebbe nessuno”(6).
Ma,viste le capacità trasformistiche di uomo in grado di fare il doppio gioco come Skorzeny, diciamo noi , di fronte allo studioso francese l’ex SS dei servizi speciali avrà detto la verità?
Anche se magari non partecipò direttamente alla cerca del Graal, o del Tesoro nascosto nell’Ariege, potrebbe avere dato il suo appoggio ugualmente come coordinatore.
Vogliamo noi ora dare una nostra interpretazione dei fatti basando ci su alcuni dati di fatto ed alcune ipotesi che potremmo definire “metastoriche“ o “ai confini della realtà” ma che, probabilmente, fanno centro.
Tutto fa capo all’Ahnenerbe ed al servizio segreto delle SS sicherheitdienst ( SD ).
Tutto ruota intorno a : una serie di tavolette preistoriche con incisioni pre-runiche ritrovate presso la foresta di Basqui. Una sorta, così come viene definita, di Bibbia Nordica antidiluviana, testimonianza di una antica civiltà solare.
Oltre a questa scoperta, gli studiosi Ahnenerbe avrebbero trovato sì una sorta di tesoro in oro, gioielli e reperti (in particolare una sorta di cristallo nero) di varia provenienza storica. Ma per quanto riguarda il “Graal“ o meglio il suo concetto, che cosa si sarebbe scoperto dietro questo nome? Come dice perfettamente Jean Markale (7), Iil Graal non è che un concetto, una immagine simbolica che può assumere tutte le forme e che è necessariamente al di fuori del tempo e dello spazio “.
Ma è soprattutto un percorso Iniziatico, rappresentato materialmente da una Pietra Nera cristallina, portata in Occidente in salvo dalla Terra Santa dall’Imperatore Federico II di Svevia dopo una crociata, e spiritualmente dal segreto dell’energia vitale divina, che anche sul nostro pianeta può assumere le forme più impensabili, nelle zone più disparate della Terra .
Ma in alcune aree in particolare è maggiormente presente, vedi intorno ai Poli, vedi in Asia Centrale, vedi in Sud America (8) . Ed esistono dei custodi di questa “forza primordiale divina“ , che vivono in località inaccessibili, da sempre. Una delle più importanti si trova in Tibet, zona da sempre ambita da molti ed ora in mano alla Cina, guarda caso il prossimo incontrastato leader mondiale.
Questo è uno dei segreti del Graal, illuminazione divina cercata sia dalle forze dell’Asse, sia dagli Alleati nel corso di una feroce Guerra Mondiale fatta non solo di guerra di movimento, ma anche di guerra occulta tra opposte società segrete esoteriche con fini geopolitici , geomantici , religiosi e di potere. Ma, tra i due litiganti un terzo, alla fine, ne ha tratto vantaggio.
Siamo alla fine del nostro percorso ma ci mancava una ultima rappresentazione “metastorica“.
30 aprile 1945: dall’Accademia degli ufficiali SS di Bad Tolz escono due gruppi armati.
Uno composto di alpinjäger SS si dirige verso il ghiacciaio dello Zillertal dove tra le nevi nasconderà un grosso contenitore metallico, che sarà recuperato come stabilito, in un gesto simbolico, esattamente 50 anni dopo.
Tra i reperti, parte del tesoro dell’Ariege ma soprattutto lo stendardo della divisione delle Waffen SS Leibstandarte Adolf Hitler, mai caduto in mano agli Alleati.
Il secondo gruppo, ultimo nucleo scelto delle “SS esoteriche“, raggiungerà un luogo vicino Salisburgo dove ad attenderlo ci sarà un maestoso Heinkel 277 V, quadrimotore a lungo raggio di ultima generazione, rifornito di carburante preso direttamente dalla riserva personale del Maresciallo Goering.
Anche la “Bibbia“ nordica (le tavolette pre-runiche non cadrà mai in mano agli Alleati.
Vecchi maestri Tibetani dell’antico culto Bon stanno aspettando presso il monastero di Tashi Lumpo questo reperto, proveniente dal Centro Europa per mezzo di un velivolo straordinario, che passerà sopra la rotta Polare prima di raggiungere l’Himalaya.
La profezia del tenente SS Otto Rahn, l’ultimo dei cercatori romantici [“ La guardiana del Graal, dopo aver messo il Graal al sicuro era salita sulla cima del Thabor e di là, trasformandosi in colomba bianca, aveva preso il volo verso le montagne dell’Asia “ ( 9 ) ], si era avverata.
Bibliografia
1)R. Bergstresser : “ Il dr. Nikola Tesla “, Quaderni dell’Età dell’Acquario, n.20,21,22, 1982.
2)W. Henry : “ One foot in Atlantis, “Earthpulse Press, USA, 1998.
3)Sulla Lancia di Longino vedi : “ Adolf Hitler and the secrets of the Holy Lance “, di H.A. Buechner, Thunderbird Press, USA, 1988.
4)G. Patton, R. Mackness : “ L’Enigma dell’Oro scomparso “ Newton & Compton, Roma , 2000.
5)R.A. Segre : “ Il nazista agente d’Israele “, in “ Il Giornale “, 13/12/1995.
6)C. Bernadac : “ Le Mystere Otto Rahn “, ed. France Empire, Francia, 1978.
7)J. Markale : “ Il Graal “, Mondadori, Milano, 1999.
8)Chi scrive si riferisce ad impressionanti fenomeni luminosi e celesti ben noti ma ancora sconosciuti che si manifestano per esempio nei cieli della Norvegia, lungo alcuni fiumi asiatici e nell’altopiano del Taklamakan cinese, in Tibet , in piena foresta amazzonica tropicale del Sud America e sulle Ande peruviane.
9)Otto Rahn : “ La corte di Lucifero “, ed. Barbarossa, Milano, 1989.